ricordo di due
varesotti poco noti
Cesare Cesariano
In questo scritto si evidenzia la figura di un personaggio
apprezzatissimo sia dagli amanti dell'arte sia dai bibliofili,
nato nel Varesotto ma realizzatosi altrove.
Parlo di Cesare Cesariano della nobile famiglia Ciserano o
Ciseriano (Cesariano è il nome umanistico) nato a Prospiano
allora pieve di Olgiate Olona oggi nel comune di Gorla
Minore; qui suo padre Lorenzo possedeva terreni, era
dignitario della corte di Bona di Savoia e del figlio Gian
Galeazzo Maria Sforza, occupava l'ufficio della cancelleria
del capitaneato di Giustizia morì quando Cesare aveva cinque anni.
Cesariano nasce nel 1483 e muore all'ospedale Maggiore di
Milano il 30 marzo 1543; fu architetto, pittore,
scrittore d'arte nonché teorico dell'architettura.
Dopo un periodo di formazione trascorso a Milano,
dove ebbe come maestro il Bramante che ricorderà come suo
primo "praeceptor”, celebrandone entusiasticamente le opere nel
volume di Vitruvio di cui parlerò oltre.
Conobbe con molta probabilità Leonardo e i suoi discepoli di cui
tratta diffusamente. Quando era quindicenne fu cacciato di casa
dalla matrigna che minacciò di avvelenarlo; lasciata quindi la
città intorno al 1490 con il denaro datogli da Andrea
Vimercati, cancelliere ducale e già subordinato del padre,
si mise a girovagare per l'Italia settentrionale, praticando
architettura e pittura per mantenersi. Soggiornò quindi in diverse
città italiane, facendo tappa nel monastero di S. Benedetto
Polirone conobbe Giovan Simone Resta che lo introdusse alla
corte Estense di Ferrara dove conobbe Antonio Visconti, già
ambasciatore del Moro e dilettante di matematica, che gli fece
eseguire disegni e schemi scientifici; contemporaneamente lo fece
anche lavorare per gli allestimenti e macchine teatrali delle
commedie del duca Ercole.
In questi stessi anni il Cesariano lavorò come pittore a
Reggio, ove visse dal 1503 al 1507 , tanto da essere spesso
definito "Cesare da Reggio”, il suo soggiorno fu
economicamente prolifico tanto che da poter acquistare delle
proprietà nel paese di Quattro Castella sempre nel Reggiano.
Dal 1507 lo troviamo a Roma dove entrò in contatto con il
Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli.
Svolse parte della sua attività a Milano dove ritornò in
concomitanza con la cacciata dei francesi e con il rientro degli
Sforza, tra il 1512 e il 1513 diventa ingegnere di
fortificazioni ed architetto di corte del Duca Massimiliano Sforza
che lo nomina anche ingegnere ducale, incarico ricoperto anche
dopo la caduta degli Sforza.
La sua opera maggiore è la costruzione dei bastioni difensivi a
tenaglia del Castello di Milano, uno dei primi esempi del genere
(1527).
Designato architetto di Carlo V e delle sue due Camere nel 1528,
diviene nel 1535 architetto della città di Milano, pur non
trascurando la sua attività di pittore
Il suo intervento è fondamentale, fra il 1535 e 1537, perché sia
deliberato il proseguimento della realizzazione del Duomo (
iniziato nel 1386)
Oggi é ricordato principalmente per sua attività di studioso e
teorico dell'architettura, Cesariano è noto universalmente come
l'autore della prima traduzione a stampa dell'opera del De
architectura di Vitruvio pubblicata sotto il titolo: Di Lucio
Vitruvio Pollione de architectura libri dece traducti de latino in
vulgare affigurati: commentati et con mirando ordine insigniti....
Il testo fu edito a Como nel 1521, da Gottardo
da Ponte, in lingua volgare, corredato da molte incisioni tratte
da disegni dell'autore ispiratosi come “le proporzioni
dell'uomo”, “l’uomo a braccia e gambe aperte aderente al quadrato”
da disegni di Leonardo, di Luca Pacioli, di Francesco di Giorgio,
di Fra' Giocondo, illustrazioni tutte accompagnate da un ricco
erudito commento. L’opera, iniziata nel 1513 e pubblicata nel
1521, contiene continui riferimenti all'architettura lombarda e in
particolare bramantesca e contiene inoltre il più completo libro
sugli orologi solari dell'antichità che mai ci sia pervenuto.
Vitruvio fu all’avanguardia, tanto da ispirare illustri artisti,
dall’Alberti a Leonardo, da Michelangelo a Bramante fino al
Palladio.
Ercole Dembowski
Uno dei cittadini più illustri di Solbiate è stato l’astronomo
Ercole Dembowski (1812 - 1881). Nato a Milano il 12 Aprile 1812,
figlio di Jan Dembowski, nobile di origine polacca, e della
milanese Matilde Visconti, dal 1825 prestò servizio nella Marina
austriaca, dove si distinse per le sue attitudini per le scienze
matematiche.
Per servizio, percorse i mari di tutto il mondo, toccando numerosi
porti del Mediterraneo orientale, approdando in America. Il suo
ultimo viaggio da Alfiere della Marina lo portò in Inghilterra,
dove maturò la decisione di ritirarsi dalla carriera militare,
forse per motivi di salute, ma, più probabilmente, per meglio
dedicarsi alla sua passione: l'osservazione e lo studio delle
stelle che aveva potuto ammirare nelle sue traversate.
Rientrato in Italia, si stabilì a Napoli dove completò la sua
formazione scientifica e letteraria, libero da impegni ufficiali
di lavoro grazie alle rendite famigliari.
Allievo di Don Antonio Nobile, astronomo presso l'Osservatorio di
Capodimonte, impiantò un osservatorio nel Borgo di San Giorgio a
Cremano, vicino a Napoli, dove, a partire dal 1851, si dedicò, in
particolare, allo studio delle stelle doppie, che lo impegnò fino
agli ultimi anni della sua vita e gli valse la fama nel mondo
degli studiosi del cielo.
Alla fine del 1858 lasciò San Giorgio a Cremano e
si trasferì in Lombardia, a Villa Calderara, presso Cedrate di
Gallarate. Qui fece vita solitaria e ritirata (Ia moglie,
Enrichetta Bellelli, sposata a Napoli, risiedeva a Milano insieme
ai figli). Nel 1879, in seguito ad un mancato accordo con i
proprietari di Villa Calderara, l’astronomo si trasferì a Solbiate
Arno, nella villa di proprietà di Giannino Carabelli, sita
nella frazione di Monte.
Peggiorando le sue condizioni di salute, non usciva molto di casa,
ma continuò a portare avanti il suo programma di studio, che darà
come frutto l’opera Misure micrometriche di stelle doppie e
multiple, edita postuma a Roma nel 1883 e curata dagli
astronomi Giovanni Virginio Schiapparelli e Otto Struve. Una copia
del testo si trova nel patrimonio della Biblioteca Civica Majno di
Gallarate.
Nel Cimitero comunale di Solbiate Arno, Ercole Dembowski riposa
sotto il masso che fu base al suo telescopio.
Sue opere principali:
Dembowski, Ercole
Misure micrometriche di stelle doppie e multiple fatte negli anni
1852-1878 / da Ercole Dembowski
Roma : coi tipi del Salviucci, 1883-1884
Dembowski, Ercole
1: Contenente le osservazioni fatte a Napoli e le serie minori
osservate a Gallarate / da Ercole Dembowski Roma : coi tipi del
Salviucci, 1883
Fa parte di: Misure micrometriche di stelle doppie e multiple
fatte negli anni 1852-1878 / da Ercole Dembowski
Dembowski, Ercole
2: Contenente le osservazioni fatte a Gallarate sopra le stelle
del catalogo di Dorpat e delle appendici di W. Struve / da Ercole
Dembowski
Roma : coi tipi del Salviucci, 1884
Fa parte di: Misure micrometriche di stelle doppie e multiple
fatte negli anni 1852-1878 / da Ercole Dembowski