un proverbio sbugiardato
non vale
per Varese
Il proverbio, presente in tutta Italia, recita:
< L'Epifania tücc i fest i a ména via
>
sarà vero per tutte le zone, ma non per Varese dove le
feste continuano.
Infatti dopo una decina di giorni da questa data si celebra la
più popolare festa bosina quella di sant'Antonio appena
trascorsa.
Nell'ultimo giovedì sempre di gennaio in altre zone si
festeggia la Gioebia, accendendo i falò. A Varese, avendo
già effettuato
il rito di purificazione col falò di sant'Antonio, si
celebra la "puscéna di
donn", una riunione conviviale riservata alle
donne,
omaggiate dagli uomini quale ringraziamento per tutto quello
che svolgevano in famiglia soprattutto durante la mancanza
della figura maschile emigrata per lavoro.
Il menu della puscéna ( dal latino post cœnam) era
composto da un'insalata di verze, condita con olio di
ravizzone,
con l'aggiunta di aringhe conservate sotto sale (saracch) e spesso anche un
cotechino; per dolce erano previste delle frittelle
chiamate "marenditt". Il
tutto veniva innaffiato da un buon "grimello", vinello nostrano di bassa gradazione.
Quale ricordo di questa usanza rimane l'offerta che i bosini fanno
alle loro donne di un dolce a forma di cuore.
Al penultimo giovedì di gennaio si celebrava anche
la "puscéna di omm", ormai caduta in disuso.
Il 2 di febbraio si celebra la solenne benedizione delle candele,
unita alla processione, questo rito viene popolarmente chiamato
"Ra Candelòra";
quella che si festeggia alla Schirannetta di Casbeno è la
più antica festa della Candelora di tutto il Varesotto.
Ci viene teneramente ricordata dalla bella poesia di Speri Della
Chiesa
< Ta sa regordat, ra mè Luzzietta /
ra pruma volta ca s'hemm
parlaa/
l'eva ra festa dra
Schiranetta/
s'hemm trovaa insemma
là in sul segraa…..>
Il ciclo delle feste bosine si conclude con il rito di san Biagio.
Per celebrarlo, a Natale, si deve aver accantonato una fetta di
panettone perché
<Panetton de Natal / Al ven mai poss
A mangiall a
San Bias / Al benediss el goss>
riservandone una parte per questo giorno e nel mangiarlo si
deve recitare la formula <
san Biàas protegemm la góla e 'l nas >
Poco dopo arriveranno il carnevale e la festa di san Giuseppe….
pubblicato su
www.rmfonline.it il 22 gennaio 2012